Aveva solo 11 anni,spinto dal suicidio lascia poche righe alla sua mamma,devo inseguire quell’uomo con cappuccio nero.
Aveva solo 11 anni,spinto dal suicidio lascia poche righe alla sua mamma,devo inseguire quell’uomo con cappuccio nero.
Le scuse per il gesto che stava per compiere, poi quel riferimento che ha fatto sgranare gli occhi agli investigatori: un “uomo nero”.
Non meglio definito, che in qualche modo avrebbe determinato quel salto nel vuoto, dal decimo piano del palazzo in cui abita.

Una figura che potrebbe averlo manipolato o terrorizzato a tal punto da spingerlo al suicidio. Resta tutta da chiarire la storia del bambino di 11 anni che nella notte di martedì si è lanciato dalla finestra della sua abitazione, a Napoli.
La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta, si indaga per istigazione al suicidio.
Da quanto emerso il bambino aveva una vita apparentemente tranquilla, era integrato con i coetanei e praticava sport.
Il piccolo si è ucciso poco dopo la mezzanotte, mentre i genitori dormivano. Ad escludere la caduta accidentale c’è proprio quel messaggio, inviato sul cellulare della madre pochi minuti prima.
Sull’identità di questo uomo nero stanno lavorando gli inquirenti, per capire se si tratti di una persona reale, magari nella cerchia di conoscenze del bambino, o di una entità virtuale, saltata fuori dalle pieghe di Internet o dai meccanismi perversi di una delle tante challenge nate sui social che spaventano i ragazzini giovanissimi.
Ancora una volta si parla di un account che non esiste pauroso che spaventa,e che sotto forma di questo nome fanno spaventare i ragazzi con i tiktok il nome e
Jonathan Galindo sotto forma di questo nome ci sono persone che fanno brutti scherzi e portano tuttt’ora suicidi ad altri bimbi.
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